In calle dell’Ascensione, dopo Chanel e Visconti, gli Onassis e Liz Taylor, oggi si rifugiano Elton John e Heidi Klum, ammaliati dall’arte eccentrica dei Codognato

Due vetrine e, dietro, un negozio minuscolo.D’accordo che e a due passi da piazza San Marco, esattamente in calle dell’Ascensione 1295, ma con tutta la confusione di turisti, venditori di falsi e guide che chiamano a raccolta giapponesi stralunati e americani in scarpe da tennis, chi passa un po’ di fretta magari non lo vede nemmeno.

Che importa, pensa, ma non lo dice, Attilio Codognato, ultimo di una stirpe di gioiellieri, o bigiottieri, o antiquari?, che dal 1866 realizza e vende a Venezia frammenti di sogni, piccoli capolavori di arte orafa.

Non sono certo i turisti che passano con it naso all’aria i clienti di questo negozio che non ha uguali in città. Non sono nemmeno i veneziani, precisa Codognato. “Credo di non averne nemmeno uno tra i miei clienti”. Ma come, un negozio conosciuto in tutto it mondo, vanto di una città sempre più ciabattona, disdegnato dagli stessi veneziani? Codognato, seduto a una scrivania nella sua piccola bottega d’altri tempi fa un piccolo, impercettibile cenno e l’impeccabile assistente capisce al volo e tira fuori da una vetrina tre scatolette di velluto su cui sono agganciati tre anelli d’oro, di grandi dimensioni, nei quali, in modo apparentemente disordinato, sono incastonate pietre di varie forme.

Fantastici. “Ne provi uno, invita Codognato. Vedrà che poi non riuscirà più a toglierlo.”

Accetto la sfida e infilo al dito un grande anello d’oro. <<Vede, ci vuole gente piuttosto eccentrica per indossare una cosa cosi. E dove la trovo tra i veneziani?. Infatti: i suoi clienti erano Coco Chanel, Jackie Onassis, Liz Taylor alla quale Richard Burton aveva regalato un enorme braccialetto a forma di serpente firmando l’assegno con una mano che l’alcol aveva reso tremolante, Luchino Visconti che comprava per gli amici, Andy Warhol che comprava per se, praticamente tutte le teste coronate che siano transitate almeno una volta per Venezia; e oggi i compratori migliori sono Elton John, i Metallica, Heidi Klum, la gente dello spettacolo e del-Yalta cultura o semplicemente quelli che possono pagare cifre a cinque zeri per un gioiello. Chi non può, comunque, e magari entra per caso o per curiosità nel piccolo negozio, viene invitato a sedere su una delle poltrone Luigi XVI e accolto con la stessa gentilezza e cortesia riservata ai ricchi, famosi e, questo e l’importante, solventi clienti. Perfino D’Annunzio, famoso per lasciare sempre conti da pagare ovunque andasse, da Codognato saldava i debiti fino all’ultima lira.

“Ci sono alcuni dei miei clienti che vivono negli Stati Uniti. L’aereo da New York atterra a Venezia la mattina e loro vengono qui, a vedere che cosa c’e di nuovo prima ancora di essere scesi in albergo a depositare le valigie”. Ma cosa ci può essere di nuovo in un negozio che fa solo alta gioielleria, che ormai produce pochissimo (“si e persa la mano”, ammette Codognato) e che e lontano anni luce dall’idea della produzione in serie?

“Vado in giro per il mondo a ricomprare dai collezionisti quello che nel passato gli abbiamo venduto. Non e facile ma ne trovo.

VERVE 2006

segue